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RLOGIND(8) | System Manager's Manual | RLOGIND(8) |
NOME¶
rlogind
— server
di login remoto
SINTASSI¶
rlogind
[-aln
]
DESCRIZIONE¶
Rlogind
è il server per il
programma rlogin(1). Il server fornisce un servizio di
login remoto con autenticazione basata su numeri di porta privilegiati da
host di fiducia.
Opzioni supportate da rlogind
:
-a
- Chiede la verifica del nome host.
-l
- Impedisce l'autenticazione basata sul file degli utenti “.rhosts” a meno che l'utente acceda come superutente.
-n
- Disabilita i messaggi keep-alive.
Rlogind
ascolta le richieste di servizi
alla porta indicata nella specifica del servizio ``login''; vedere
services(5). Quando viene ricevuta una richiesta di
servizio viene iniziato il seguente protocollo:
- Il server verifica la porta sorgente del client. Se la porta non è nel campo 512-1023, il server abortisce la connessione.
- Il server verifica l'indirizzo sorgente del client e richiede il
corrispondente nome host (vedere gethostbyaddr(3),
hosts(5) e named(8)). Il nome host non
può essere determinato, è usata la rappresentazione della
notazione a punto dell'indirizzo dell'host. Se il nome dell'host è
nello stesso dominio del server (in accordo alle ultime due componenti del
nome di dominio), o se viene data l'opzione
-a
, è richiesto l'indirizzo del nome host, verificando che nome e indirizzo corrispondano. L'autenticazione normale è byassata se la verifica dell' indirizzo fallisce.
Quando porta sorgente e indirizzo sono stati
verificati, rlogind
procede con il processo di
autenticazione descritto in rshd(8). Esso quindi alloca
uno pseudo terminale (vedere pty(4)), e manipola i
descrittori file in modo che la metà slave degli pseudoterminali
diventa stdin,
stdout,
e
stderr
per un processo di login. Il processo di login è un'istanza del
programma login(1) invocato con l'opzione
-f
se l'autenticazione ha avuto successo. Se
l'autenticazione automatica fallisce, all'utente è richiesto di
effettuare il log in come su una linea di terminale standard.
Il genitore del processo di login manipola il lato principale
dello pseudoterminale, operando come intermediario tra il processo di login
e l'istanza del client del programma rlogin. In operazioni
normali, il protocollo del pacchetto descritto in pty(4)
è invocato per fornire servizi di tipo
‘^S/^Q
’ e propagare i segnali di
interrupt ai programmi remoti. Il processo di login propaga il baud rate del
terminale del client e il tipo di terminale, come trovato nella variabile
d'ambiente
‘
’; vedere
environ(7). La dimensione dello schermo o della finestra
terminale è richiesta dal client, e le dimensioni della finestra del
client sono propagate allo pseudo terminale.TERM
I messaggi keepalive a livello trasporto sono abilitati a meno che
non sia presente l'opzione -n
. L'uso dei messaggi
keepalive permette alle sessioni di scadere se il client va in crash o
diviene non raggiungibile.
DIAGNOSTICA¶
tutti i messaggi iniziali di diagnostica sono indicati da un byte iniziale con un valore di 1, dopo il quale tutte le connessioni di rete vengono chiuse. Se non ci sono errori prima che il login sia invocato, è restituito un byte null come indicazione di successo.
- Try again.
- Un fork del server è fallito.
VEDERE ANCHE¶
BUG¶
La procedura di autenticazione usata qui presume l'integrità di ciascuna macchina client e del mezzo di connessione. Questo non è sicuro, ma è utile in un ambiente ``open''.
Deve essere presente un servizio che permetta la cifratura di tutti gli scambi di dati.
Dovrebbe essere usato un protocollo più estendibile.
STORIA¶
Il comando rlogind
è apparso nella
4.2BSD.
June 4, 1993 | BSD 4.2 |